A tu per tu con gli ospiti del Festival 2018

Una delle cose che amiamo di più del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Laitina è l’incontro con le persone.
Al FESCAAAL non ci sono barriere tra artisti, pubblico e staff: capita di incontrarsi dopo una proiezione, sorseggiando un tè o una birra fresca, e parlare delle proprie storie con persone da ogni parte del mondo.

È proprio in occasioni come queste che ci piace conoscere meglio gli ospiti che sono venuti a trovarci a Milano e scoprire la passione che li muove: c’è chi ha sempre sognato di dare voce agli umili e chi ha trovato nel cinema il mezzo espressivo ideale per dare sfogo alla propria creatività; chi vuole trasmettere qualcosa della propria cultura attraverso le immagini e chi ama osservare gli esseri umani senza essere visto; e ancora chi ambisce a raccontare la meraviglia e chi vuole rappresentare una società ideale.

Abbiamo chiesto ad 11 protagonisti della 28ᵅ edizione di raccontarci che cosa li ha spinti a diventare registi o fotografi, e quale messaggio vogliono trasmettere attraverso le loro opere.

Leggi cosa ci hanno risposto e seguici su Instagram per vedere tutti i loro ritratti scattati dal fotografo Simone Sapia!

AHMED FAWZI SALEH – regista

Ahmed Fawzi Saleh by Simone Sapia

Quando ero bambino sognavo di diventare Robin Hood: volevo rubare i soldi dei ricchi corrotti per darli ai poveri come me. Ma quel sogno non si è realizzato. Poi volevo diventare un attivista politico per occuparmi dei diritti della popolazione impotente contro il governo corrotto. Anche questo sogno, però, non si è realizzato. Finalmente ho trovato il posto giusto per me quando ho deciso di diventare un regista.
È un momento importante nella storia del cinema egiziano, dove le donne lavoratrici possono essere rappresentate sullo schermo senza essere denigrate, dove le fatiche di uomini e donne che lavorano in condizioni disumane sono celebrate e non screditate, dove il ventre molle della capitale è esposto a tutti. Questo film non parla della Rivoluzione del 2011, e rimane distante dalla politica ufficiale, ma è già un punto di riferimento rivoluzionario per la rappresentazione cinematografica della classe operaia in Egitto.

Ahmed Fawzi Saleh, egiziano, è il regista di Poisonous Roses, in competizione nel Concorso Lungometraggi “Finestre sul Mondo”.

KHEDIJA LEMKECHER – regista

Khedija Lemkecher by Simone Sapia

Khedija Lemkecher by Simone Sapia

Ho sempre sentito il desiderio di esprimermi ed ho cercato di farlo attraverso la poesia, la fotografia, la scrittura, fino a trovare la mia modalità di espressione preferita nel cinema. Mi hanno anche ispirata film e registi che mi hanno fatto venire voglia di fare questo mestiere.
Quello che cerco di fare con i miei film? Suscitare delle emozioni, far passare dal riso alle lacrime, trasmettere un messaggio, posare uno sguardo critico e anche cambiare le mentalità (un po’ alla volta) raccontando delle storie, delle vite.

Khedija Lemkecher, tunisina, è la regista di Bolbol, in competizione nel Concorso Cortometraggi Africani.

 

MOSTOFA SARWAR FAROOKI – regista

Mostofa Sarwar Farooki by Simone Sapia

C’è un voyeur dentro di me. Forse è proprio la mia necessità di capire cosa succede dietro le finestre, le porte e i muri della città che mi ha spinto a diventare regista.
Non è facile dire quale messaggio voglio comunicare con i miei lavori. Penso che i messaggi nei film siano come la biancheria intima: rimangono segretamente nascosti sotto molti strati di vestiti. E in ogni film ci sono molti messaggi, umori o momenti da comunicare… In generale, comunque, tutti i miei lavori cantano una canzone di tolleranza e libertà!

Il bengalese Mostofa Sarwar Farooki è il regista di No Bed of Roses, in competizione nel Concorso Lungometraggi “Finestre sul Mondo”.

 

GIUSEPPE CARRIERI – regista

Giuseppe Carrieri by Simone Sapia

Quello che mi ha spinto a diventare un regista è la ricerca di un antidoto alla noia, la costante sicurezza che la curiosità sia la sola arma che ci tiene vivi e attivi. La regia non è un mestiere, ma una condanna buona, un modo sano per potersi perdere in giro, affacciarsi, sfiorarsi per poi sentire un giorno il brivido di avere qualcosa da raccontare agli altri.
Mi piacerebbe che la gente, vedendo i miei film, si sentisse parte di un universo e che resti stupita, colpita, meravigliata da quello che ha incontrato nelle immagini. Il mio fine è la meraviglia, la cura più rara e preziosa che abbiamo per non smettere mai di amare il mondo.

Giuseppe Carrieri è il regista del documentario Hanaa, in competizione nel Concorso Extr’A.

 

NOHA ADEL – regista

Noha Adel by Simone Sapia

Sono una grande fan del cinema da quando ero bambina e mi piace andare spesso al cinema. Sono molto brava a raccontare piccole storie interessanti che accadono nella vita quotidiana di persone che conosco o che incontro, così nel 2017 ho deciso di cambiare posto e sedermi dalla parte di chi racconta la storia, invece di quella di chi la ascolta. Così ho frequentato un laboratorio al Cairo sull’introduzione alla regia.
Sono le cose semplici che accadono nella vita di tutti i giorni a dare vita ad una bella storia che merita di essere condivisa con altre persone in ogni parte del mondo. Per me è stimolante e anche divertente.

L’egiziana Noha Adel ha diretto Into Reverse, in competizione nel Concorso Cortometraggi Africani e vincitore del Premio ISMU al miglior cortometraggio del Festival con valore pedagogico.
Il film è distribuito in Italia da COEmedia Distribuzione Cinema.

SIWA MGOBOZA – artista

Siwa Mgoboza by Simone Sapia

Africadia è la risposta al mondo in cui viviamo. Immagino un mondo che trascende le etichette di razza, genere e sessualità e in cui smettiamo di parlare dell’altro ed iniziamo a parlare uno con l’altro. Un mondo dove l’amore e l’accettazione sono il cuore della società e questi valori sono espressi dagli Esseri che lo abitano.

Siwa Mgoboza è un poliedrico artista sudafricano che nelle sue opere fonde fotografia, scultura e tessuto shweshwe.

MOUFIDA FEDHILA – regista

Moufida Fedhila by Simone Sapia

All’inizio era l’immagine! Già dall’infanzia, il mondo delle forme e delle immagini in movimento mi affascinava, e mi ci rifugiavo per scappare dalla quotidianità della mia città natale Mahdia. Abitavo nei miei sogni e nelle mie speranze. Mi ricordo ancora la prima immagine di The Kind di Charlie Chaplin, che mi affascina sempre. Citerei le parole di Truffaut: «Realizzo i miei sogni e sono pagata per farlo, sono regista! Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, prolungare i giochi dell’infanzia».
Grazie al cinema creo la mia ragione di vivere, la mia forza… Fare dei film è un modo di esplorare tutti i campi del possibile, di trasgredire, di mettere in discussione, di far riflettere e di trascendere la vita. «L’arte è ciò che rende la vita più interessante dell’arte», dice Robert Filliou. E Michèle Cohen-Hadria descrive così il mio lavoro: «l’artista privilegia soprattutto l’osservazione di un lento mutamento degli esseri, e dei loro cambiamenti, come le alchimie che si evolvono nella fornace del mondo, dove la regista identifica perfettamente le leve e le molle delle nostre società contemporanee».

Moufida Fedhila è la regista tunisina di Aya, il cortometraggio vincitore del Concorso Cortometraggi Africani.
Il film ha vinto “Per come affronta un contesto di disagio e di speranze minime, cercando comunque la via del romanticismo. Perché l’amore resta la cifra irrazionale, anche quando la lotta per la sopravvivenza sembra imporre le proprie ragioni.

VASHISH SOOBAH – regista

Vashish Soobah by Simone Sapia

Nei miei documentari cerco di trasmettere sempre qualche elemento della mia cultura, con lo scopo di far conoscere qualcosa di nuovo alle persone che stanno guardando, in modo tale da creare una sorta di scambio culturale.
Uso il linguaggio dell’audiovisivo perché una volta che racconti qualcosa rimane impresso, per esempio con Nanì so che mia Nonna non morirà mai perché è stata immortalata in quei 12 minuti.

Vashish Soobah, italiano di origini mauriziane, è il regista di Nanì, in competizione nel Concorso Extr’A.

 

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