Mini-recensioni: Man on Ground

I film del Festival commentati dai ragazzi del COE che ne hanno curato la sottotitolazione, con il coordinamento di Laura Notaro.

Man on Ground

I protagonisti sono due fratelli nigeriani: Ade, banchiere di successo a Londra, interpretato da Hakeem Kae-Kazim (alcuni si ricorderanno di lui in Hotel Rwanda); e Femi, dissidente in patria e rifugiato in Sud Africa.
Il regista Akin Omotoso, il quale come i protagonisti, viene dalla Nigeria, ma si è trasferito in Sud Africa per fare cinema, ha scelto di raccontare una storia in cui xenofobia e razzismo segnano le strade di un paese che si considera oggi aperto e democratico.
La trama è imperniata sulla separazione e sull’incontro mancato tra i due fratelli, topos che segna tutto il film. La pellicola però non è a due voci: ognuno dei comprimari si ritaglia uno spazio a sé, raccontando la propria versione dei fatti, perché come ricorda Ade, “la verità è solo una delle storie possibili”.
Crudo ed essenziale, intreccia dolore, rimpianti e violenze del passato e del presente. E come un cerino, come un’auto in fiamme, incenerisce dal primo all’ultimo minuto.

(Martina Grimoldi)

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