Le culture del Mondo sugli schermi del MUDEC per la festa Expo in Città, l’1 novembre

mosaico9 ore circa, 16 film e 14 paesi da visitare e scoprire per una giornata all’insegna delle culture del Mondo che si mostrano sugli schermi del Mudec. Ingresso gratuito.

Domenica 1 novembre sarà una giornata di festa per i sei mesi di ExpoinCittà in zona Tortona: da mattina a sera tante iniziative tra arte, cinema, musica, performance, artigianato, shopping e street food in collaborazione con MUDEC – Museo delle Culture, Italian Makers Village, Confcommercio Milano, Mercato di Porta Genova e CNA di Milano e Monza-Brianza.  EXPO IN CITTA’: The Party!

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In questa giornata  l’Auditorium del MUDEC(circa 250 posti), a partire dalla ore 10.30 e fino alle 19.30, ospita la maratona cinematografica: una non-stop di cinema dedicata a film extraeuropei provenienti dai cataloghi COEmedia distribuzione Cinema e Milano Film Network.

Le porte dell’Auditorium saranno aperte per l’intera giornata, tutti gli spettacoli saranno gratuiti, accessibili senza prenotazione e adatti a tutte le età.

Inoltre, dalle 10 alle 19.30, a tutti i cittadinipotranno visitare gratuitamente il museo: la collezione permanente e 4 le mostre A Beautiful Confluence, dedicata ad Anni and Josef Albers e l’America Latina; Gauguin. Racconti dal paradiso, che espone 70 opere, alcune delle quali mai viste prima in Italia, per risalire alla fonte dell’ispirazione figurativa di Gauguin; Milano Città Mondo.#1 Eritrea/Etiopia: immagini e storie, la prima mostra del Forum della Città Mondo che “abita” stabilmente il MUDEC; Barbie. The icon, adatta a bambini e adulti.

Per tutte le informazioni sulla festa e gli eventi collegati visita blog.expoincitta.com

La programmazione cinematografica:

ore 10.30
The Crow’s Egg di M. Manikandan, India, 2014, 99’
Le avventurose peripezie di Piccolo uovo di corvo e Grande uovo di corvo, due fratelli in uno slum indiano che sognano di poter assaporare, per la prima volta, una fetta della pietanza più famosa al mondo, ma  a loro sconosciuta: la pizza.

Pausa

ore 12.20
7 Cajas di Juan Carlos Maneglia e Tana Schémbori, Paraguay, 2012, 105’ (in collaborazione con Milano Film Network)
7 misteriose casse, un segreto e un labirintico viaggio nell’immenso e brulicante mercato di Asunción. Per Victor e l’inseparabile amica Liz inizia un’avventura, stile gangster movie, inseguiti da ladri, malviventi polizia.

Pausa

ore 14.20
Bobby di Mehdi M. Barsaoui, Tunisia, 2012, 18’
Compiuti 8 anni, Fares ha il permesso di andare a scuola da solo. Sulla strada incontra un simpatico cagnolino randagio che comincia a chiamare Bobby. È l’inizio di una grande amicizia. Con la complicità della mamma, Fares si prende cura di Bobby contro il volere del padre, fervente musulmano, che rifiuta i cani in quanto creature impure.

Garagouz di Abdenour Zahzah, Algeria, 2011, 22’
Un burattinaio e suo figlio, il piccolo Nabil, nelle campagne dell’Algeria, si mettono in viaggio con il loro camioncino per raggiungere un villaggio dove i bambini stanno attendendo il loro spettacolo. Lungo la strada faranno degli incontri che li porteranno a dover ripensare la loro rappresentazione. Riflessione su come la creatività e l’arte possano dare una risposta concreta alle situazioni conflittuali.

Le Franc di Djibril Diop Mambéty, Senegal, 1993, 45’
A Dakar, Marigo, che vive alla giornata, vince una grossa somma alla lotteria ma non riesce a riscuoterla perchè ha incollato il biglietto sulla porta di casa. Con la porta sulle spalle attraversa la città fino al mare dove riuscirà a liberare il prezioso pezzetto di carta.

Les souliers de l’AΪd di Anis Lassoued, Tunisia, 2013, 30’
In un piccolo villaggio di campagna, un bimbo di 9 anni, Nader, corre senza sosta con un’energia incredibile, su e giù per i sentieri, vendendo la pasta sfoglia della mamma e contribuendo così al menage familiare. In occasione della festa dell’Aid, vede in una vetrina in città delle scarpe alate che sono troppo care per le tasche del padre. Da quel momento Nader non si darà più pace…

Pausa 

ore 16.30
Lezare di Zelalem Woldemariam, Etiopia, 2010, 14’
Il piccolo Abush è un bambino di strada, affamato. Dopo essersi visto rifiutare l’elemosina dagli abitanti del villaggio aiuta la comunità nel piantare piccoli alberi per la riforestazione, ma lavorando perde la moneta guadagnata….. Il tema della coscienza ambientalista in Africa e del valore del bene comunitario nel difficile contesto di abbandono e solitudine dei bambini di strada.

Percussion Kid di Mohamed Achaour, Marocco, 2006, 17’
Storia drammatica di un bambino delle montagne del Marocco raccontata al ritmo delle percussioni. Dall’infanzia in una scuola coranica sulle montagne del Marocco dove i bimbi battono il tempo sulle tavolette e i maestri battono gli scolari per punizione, all’età adulta in un mercato dove lo stesso bimbo, diventato un ciabattino, batte con il martello le suole delle scarpe. Nel mercato tutti i battitori, i ciabattini, i fabbri e i tappezzieri, danno vita ad una vera e propria band musicale.

Saint Louis Blues di Dyana Gaye, Senegal, 2009, 48’
Viaggio in taxi-brousse da Dakar a Saint-Louis durante il quale i passeggeri, cantando, raccontano se stessi. A bordo troviamo: Souki diretta al funerale del padre che non ha mai conosciuto; Malick che desidera salutare la fidanzata in partenza per l’Italia; Madame Barry, proprietaria di un elegante negozio da parrucchiere, desiderosa di rivedere i figli dopo molti anni; Joséphine e Binette, due francesi le cui vacanze in Senegal volgono al termine. Il tragitto è lungo, la calura intensa e le strade trafficate. In un’alternanza di sequenze musicali corredate da riprese molto realistiche, la regista ci offre uno sguardo sull’Africa pieno di freschezza, firmando un musical divertente ed ottimista.

The Long Way Down di Yasser Howaidy, Egitto /Emirati Arabi, 2012, 13’
L’arabo Aly e l’occidentale Ed si scontrano al 59° piano di un grattacielo di Abu Dhabi rinfacciandosi ogni sorta di luogo comune. Durante la lunga discesa in ascensore i due finiscono per conoscersi meglio e l’ostilità svanisce. Nel frattempo, la squadra di sicurezza del palazzo li scambia per terroristi…

Tinye So di Daouda Coulibaly, Mali, 2012, 25’
Nella tradizione bambara gli antenati sono i detentori delle verità che guidano i viventi sulla via della conoscenza. Oggi gli antenati guardano dall’alto la città di Bamako e non sono contenti. Prendono la parola per l’ultima volta nella speranza che i viventi li ascoltino. Fine elaborazione cinematografica del dualismo tra tradizione e modernità, ispirata alla poesia del poeta senegalese Birago Diop.

Pausa

ore 18.40
Twaaga di Cédric Ido, Burkina Faso, 2014, 30’
Ouagadougou, 1987. Manu, 8 anni, è appassionato di fumetti in particolare quelli di Chahut, il suo eroe preferito. Sono gli anni in cui il giovane presidente del Burkina Faso, Thomas Sankara , sta rivoluzionando la politica e l’economia del paese contro l’imperialismo occidentale. Quando il fratello più grande , Albert, va dallo stregone per diventare invincibile, Manu comincia a chiedersi se i superpoteri esistano veramente nella vita reale.

Made in Mauritius di David Constantin, Isole Mauritius, 2010, 7’
Bissoon è un pensionato delle Mauritius alle prese con il commerciante cinese Ah-Yan, che cerca di vendergli una nuova radio. Bissoon resiste alle tentazioni della globalizzazione, ma poi cade vittima del marketing… Una riflessione, condita con ironia e vivace senso critico, sul delicato rapporto uomo – ambiente – tecnologia, sullo sfondo della sempre più crescente “colonizzazione” cinese dell’Africa.

4 Aprile 1968 di Myriam Gharbi, Guadalupa, 2014, 24’
Sabine ha 7 anni e un giorno sulla strada verso la scuola incontra Akim, un giovane straniero e lo segue. E’ il 1968, sono gli anni delle proteste delle comunità nere negli Stati Uniti e Sabine si ritrova senza saperlo nel rifugio di due Black Panthers…

Lazy Susan di Stephen Abbott, Sudafrica, 2015, 10’
Susan fa il doppio turno in un ristorante di Città del Capo che serve golosi, wasp, hipster, razzisti e donnaioli. Tutto girato dal punto di vista di un vassoio girevole sulla tavola, in inglese “lazy susan”, il film mescola commedia dark e critica sociale con humour e ironia.

Siete tutti invitati!
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