In Algeria aumentano le sale ma si rischiano di perdere i film

Il sito Cinéma Tunisién ha dedicato un interessante approfondimento alla Cinémathèque algérienne, ente sovvenzionato dallo stato che dispone di 15.000 tra lungometraggi e cortometraggi, e di 16 sale di proiezione. Ora sembra che il numero di queste salirà, con diversi investimenti per cercare di costruirne una in ogni provincia del paese, visto che in mancanza di festival costituiscono lo strumento unico per favorire la produzione locale.

C’è però un problema legato alla conservazione dei film, dato che molte delle pellicole sono ancora in triacetato di cellulosa, e quindi soggette alla cosiddetta “sindrome dell’aceto“, che le deteriora se non conservate correttamente. Su questo aspetto, mentre è in corso un censimento del patrimonio filmico a disposizione, si cerca di intervenire con soluzioni di trasferimento o restauro quantomeno per salvare il salvabile, dato che in alcuni casi si tratta di copie uniche.

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito fa uso di cookies. Continuando la navigazione ne autorizzi l'utilizzo.
Leggi l'informativa