Lo Sguardo Interculturale a Samarate

(Clicca sull’immagine per visualizzare la locandina)

Il 4 febbraio, e per altri tre martedì consecutivi, partirà la rassegna Lo Sguardo Interculturale, con film e cortometraggi provenienti dal nostro Festival che saranno proiettati nella Villa Montevecchio di Samarate (VA). Le proiezioni sono a ingresso libero e inizieranno alle 20,45, e ogni film sarà preceduto dall’introduzione a cura di un esperto del COE e seguito da un dibattito. Questo il programma:

Martedì 4 febbraio
MASCARADES di Lyes Salem
Algeria/Francia, 2008, 92′

Martedì 11 febbraio
THE MIRROR NEVER LIES di Kamila Andini
Indonesia, 2012, 100′

Martedì 18 febbraio
RAY di Ghoutam Ghose
India, 1999, 100′

Martedì 25 febbraio
SERATA CORTOMETRAGGI
GARAGOUZ di Abdenour Zahzah – Algeria, 2010, 22′
IT’S A BEAUTIFUL DAY di Tonny Trimarsanto – Indonesia, 2011
BOBBY di Mehdi Barsaoui – Tunisia, 2012, 18′

Obiettivo del cineforum è avviare una riflessione e un confronto sui temi del dialogo interculturale attraverso la proposta di film di qualità, presentati in diversi festival internazionale di cinema tra cui Il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina di Milano e che hanno una scarsa visibilità nei consueti circuiti massmediali.

Il criterio di scelta dei film ha voluto privilegiare, in primo luogo, le opere di giovani cineasti che hanno esplorato con uno sguardo personale e innovativo sia il loro contesto culturale di origine e appartenenza sia il mondo del racconto cinematografico.

In secondo luogo, abbiamo voluto inserire un omaggio al cinema indiano e a uno dei suoi più autorevoli protagonisti, Satyajit Ray, per conoscere i fermenti e le meraviglie di un rinascimento artistico e culturale di un determinato contesto storico dell’India che si lega al neorealismo italiano e che ha avuto un posto di rilievo sul cinema internazionale.

Infine, abbiamo voluto pensare a una proposta culturale per le famiglie, per un pubblico il più possibile eterogeneo per potere gustare insieme il piacere di una visione cinematografica che come un viaggio ci rimanda in un’altra dimensione spazio temporale per poi interrogarci su ciò che, oltre le distanze e le divergenze, ci unisce e contribuisce a creare condivisione.

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